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Quali sono le caratteristiche che secondo voi deve avere un passeggino? Comodità, facilità di trasporto, solidità. Sono queste le mie parole chiave. Ma non possono mancare anche eleganza e design, ché onestamente alle mamme piacciono anche quelle. Quando mi hanno proposto di provare il Thule Sleek avevo aspettative alte. Non sono state tradite, vi spiego perché.

La borsa in questa immagine non è quella Thule, ma la trovate su Mammastore.it

Thule Sleek: le caratteristiche del city stroller

Giro molto a piedi, mi piace camminare, anche se devo andare più lontano, se posso, preferisco non prendere l’auto. Che poi ci piaccia viaggiare questo lo sapete. Dunque la scelta di carrozzina e passeggino dovevano andare in quella direzione: volevo che fosse comodo per il bambino, ma contemporaneamente anche per me, per caricarlo della spesa o dei giochi del grande, per agganciare una pedana se l’altro non aveva più voglia di camminare, per chiuderlo e caricarlo in macchina per il primo weekend libero. E allora doveva essere adatto alla sabbia, come anche ai terreni sterrati di montagna, alle salite e alle discese. Essere sicuro al 100%, ma anche versatile.

Partiamo dalle parti che lo compongono: Thule Sleek è formato dalle ruote e dal seggiolino. Nel nostro caso, abbiamo optato anche per la culla per i primi mesi (Thule Bassinet) che trasforma lo Sleek in una carrozzina.

Il design è tipicamente nordico, come Thule: la culla è ampia e profonda. Contiene un materassino ventilato. Il tettuccio ha un parasole estendibile con protezione 50 ai raggi UV, che fa sì che il bambino stia all’ombra durante le passeggiate.

Il Sibling Seat, ovvero il seggiolino del passeggino, è ampio e facilmente regolabile. Il poggiapiedi si alza e abbassa in base alla dimensione del bambino, i ganci sono tutti regolabili, la capotte ha una cerniera che, una volta aperta, permette il passaggio dell’aria nei giorni più caldi all’interno del passeggino. Il seggiolino si reclina in 3 posizioni, così da aiutare il bimbo durante il sonno. La barra di protezione si sgancia e sposta, così da essere facilitati nel caricamento del bambino. Il seggiolino si può posizionare fronte mamma o fronte strada. Tra gli accessori abbiamo già utilizzato il parapioggia, e presto anche il coprigambe foderato per l’inverno.

Thule Sleek: componilo come preferisci

Se la famiglia si allargherà si potrà aggiungere un altro seggiolino, come anche una carrozzina per esempio, trasformando il Thule Sleek in un passeggino gemellare. Trovo questo sia un ottimo plus, perché il passeggino continua a rimanere comunque compatto e facilmente gestibile anche con due bambini e poter viaggiare soltanto con un paio di ruote fa la differenza sulla quantità di cose che inevitabilmente si portano con sé quando ci si muove con dei bambini piccoli!

Thule Sleek: la mia opinione

Solidità, capienza e comodità sono le tre caratteristiche che preferisco del Thule Sleek. Non è eccessivamente grande, ma è compatto e stabile, su tutti i terreni, anche quelli più impervi. La bagagliera è davvero ampia e dunque ci si può caricare di tutto, la presenza della cerniera fa sì che si possa chiudere senza mostrare tutto ciò che c’è al suo interno (che definirei nel mio caso un gran casino!). Tutte le parti del passeggino si smontano facilmente, dunque si carica in fretta in auto.

Trovo solo leggermente dure le molle di chiusura quindi, rispetto ad altri prodotti che ho provato, non riesco a chiudere e caricare con una mano sola, ma devo avere il bambino già posizionato in auto. Le ruote si possono sganciare nel caso si abbia un bagagliaio piccolo come quello della mia Yaris. Abbiamo iniziato ad usare il passeggino fin dal quarto mese di vita di Edoardo, anche se la seduta è ampia. Lui voleva guardare il mondo ed era stufo di stare sdraiato nella carrozzina, così, con l’aiuto di un riduttore o anche di un semplice telo che lo contenga (io posizionavo una mussola sotto la sua testa così che fosse più comodo quando ancora non riusciva a tenerla dritta), si può usare davvero fin da piccoli.

Mi piace molto anche la pedana per Giacomo, che si aggancia e sgancia in un secondo, diversamente da altre provate, pesanti e complicatissime da fissare. La changing bag, con materassino per il cambio pannolino, è molto elegante (un’amica mi ha chiesto come mai mi portassi il computer l’altro giorno!), non capientissima, ma, come dice mio marito, sono io che devo imparare a razionalizzare cambi e cose necessarie al bebè! L’unica scomodità che ho trovato, non avendo noi un ovetto delle marche compatibili con l’adattore – Maxi-Cosi®, BeSafe®, Cybex®, Chicco® e Nuna® – acquistabile tra gli accessori, è la necessità di portare sempre con noi sia l’ovetto (o il seggiolino per l’auto) che passeggino e ruote. Ma ci siamo arrangiati facilmente utilizzando il nostro vecchio ovetto come seggiolino. Presto Edoardo non potrà più utilizzare l’ovetto in auto, dunque il problema sarà risolto con un seggiolino fisso.

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